Nun ce se crede
Di Massimo Gramellini vice Direttore de La Stampa
Vorrei
tanto conoscere il dirigente dell’Ama (l’azienda dei rifiuti
della Capitale) che ha fatto cancellare il murale raffigurante papa
Francesco nei panni di Superman «per tutelare il decoro urbano».
Siamo davanti a un capolavoro di umorismo, temo involontario. In una
città, Roma, dove qualunque superficie imbrattabile è molestata da
manifesti abusivi, scritte in caratteri fascisti e scarabocchi di
organi sessuali, il decoro urbano – solitamente di bocca buonissima
– si dovrebbe sentire offeso da un fumetto ben disegnato e
divertente, fotografato da centinaia di turisti e rilanciato con
simpatia persino dai media vaticani.
Queste
vestali improvvisate dell’estetica avrebbero bisogno di una visita
oculistica: hanno impiegato due mesi per accorgersi dell’esistenza
di un monolite di tre metri per tre, installato provocatoriamente da
un artista di strada in faccia al Circo Massimo, e solo perché
l’artista medesimo, spazientito da tanto disinteresse, alla fine
glielo ha fatto notare. In compenso hanno immediatamente scovato e
distrutto il fumetto papale, dipinto sul muro di un vicolo appartato.
A
Roma il menefreghismo è una forma di tolleranza e tutto viene
lasciato accadere all’insaputa di tutti, a cominciare dagli
interessati. In questo quadro di estrema rilassatezza – che, come
ricorda l’ultimo acquazzone, si estende purtroppo alla pulizia dei
tombini – i sussulti di efficienza asburgica suonano patetici e in
fondo grotteschi. Il decoro urbano non c’entra niente. C’entra
una indecente e poco urbana coda di paglia.
Bravo Massimo Gramellini, pienamente d' accordo
speriamo che scienziati di quella portata vengano
messi a riposo al più presto ...Un Saluto
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