«La Nasa sbaglia, su Marte c'è vita»: scienziato fa causa all'agenzia spaziale
Di
Anna Guaita da IL Messaggero.it
NEW
YORK – E’ un fungo, non una roccia. E dunque testimonia
dell’esistenza di una forma di vita sul pianeta Marte. Con questa
certezza, lo scienziato Rhawn Joseph ha fatto causa alla Nasa,
accusandola di non aver voluto studiare in modo appropriato la
misteriosa forma comparsa dal nulla nelle foto prese da uno dei due
rover attualmente al lavoro sul pianeta Rosso.La
forma è stata fotografata da Opportunity,
la più “anziana” dei due piccoli laboratori mobili che viaggiano
sul pianeta. La Nasa l’ha illustrata e presentata al pubblico
proprio nella cerimonia in cui si festeggiavano i dieci anni di
Opportunity. E’ stato spiegato che quella roccia, di forma
tondeggiante, non era mai stata fotografata in quel luogo. Il
responsabile della missione, Steve Squyres, ha detto: “E’
stupefacente, prima non c’era lì”. L’ha descritta come una
“ciambella”, e ha spiegato che forse era il resto di una
meteorite caduta dopo il passaggio precedente di Opportunity, o forse
proprio una pietra smossa da Opportunity stessa.L’astrobiologo
Rahwn Joseph non è affatto convinto di questa spiegazione:
“Il rifiuto di fare fotografie ravvicinate da vari punti di vista,
il rifiuto di produrre immagini microscopiche dell’oggetto, il
rifiuto stesso di rendere pubbliche immagini microscopiche di questo
oggetto sono un comportamento bizzarro e negligente”, ha scritto
nel ricorso ai tribunali.Joseph,
che ha studiato a lungo le immagini fornite dalla Nasa,
sostiene che esse fanno pensare a un apothecium, una specie di
lichene. Scrivendo sul sito Journal of Cosmology, l’astrobiologo
non trattiene il sarcasmo: “Qualsiasi adulto intelligente, o anche
adolescente, o bambino, o scimpanzè, o pure un cane o perfino un
topo con un minimo di curiosità si avvicinerebbe e investigherebbe
da vicino una struttura a forma di disco che comparisse a pochi
centimetri davanti a loro, se dodici giorni prima non c’era”. La
Nasa risponde asciutta: “Trovare forme di vita in mondi oltre la
terra è ovviamente un impegno importante per la Nasa. Ma ci devono
essere prove convincenti”.
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