giovedì 27 novembre 2014

Ebola, medico italiano contagiato: "Sta bene, condizioni stabili"

Ebola, medico italiano contagiato: "Sta bene, condizioni stabili"


Il bollettino dell'ospedale Spallanzani di Roma. "Psicologicamente è forte". Curato con 6 farmaci sperimentali ROMA - Sta bene il medico italiano di Emergency contagiato da Ebola in Sierra Leone ericoverato all'Ospedale Spallanzani di Roma. Lo conferma il bollettino medico, diffuso poco dopo mezzo giorno. Risulta avere 38 gradi e mezzo di febbre, la sua pressione è normale e non ci sono nuovi sintomi o segni emorragici. "Non sarà fornito per il momento il nome del farmaco sperimentale - aggiunge il medico che ha letto il bollettino - . Il paziente è autonomo, cammina, è una persona psicologicamente forte. L'istituto ha destinato una task force di personale, esperto, circa una trentina che si stanno avvicendando, esclusivamente dedicata all'assistenza del paziente". La cura. Il trattamento sperimentale "è stato ben tollerato". Il farmaco utilizzato "è stato ottenuto con una procedura speciale per l'importazione dei farmaci non registrati. La stessa procedura continuerà a garantire l'approvvigionamento del medicinale fino al completamento del ciclo terapeutico". Il paziente, fa sapere ancora lo Spallanzani, "è monitorato per la funzionalità cardiaca, epatica e renale per identificare precocemente l'eventuale comparsa di effetti avversi al trattamento". Inoltre, l'unità farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità, rilevano i sanitari, "ha fornito tutta l'assistenza possibile e ha condiviso le scelte effettuate". Il direttore scientifico dell'Istituto, Giuseppe Ippolito, ha tenuto a specificare che il personale medico-sanitario che lo cura non rappresenta "un rischio maggiore per la comunità" perché segue rigide procedure di sicurezza. LEGGI Appello per la sicurezza dei medici "Come stanno i miei pazienti". Indiscrezioni sulle sue condizioni del paziente erano trapelate da un'intervista a un suo amico, pubblicata su Repubblica. "Allora, voi come state? E i miei pazienti? Come stanno oggi?", aveva detto il medico contagiato a un amico, il suo primario in ospedale. "Mi fa male un po' la schiena. Sai, dieci ore su quella barella, prima in ambulanza, poi in aereo, non è proprio il massimo.  Davvero una posizione scomoda".    
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In volo dall'Africa a Roma Emergency. Intanto, sempre a Repubblica, il fondatore di Emergency, racconta di quanti sopravvissuti sopravvissuti hanno donato sangue per aiutare il paziente. "L'abbiamo spedito sullo stesso volo che ha riportato il nostro medico a Roma, servirà a curarlo. Lo rivoglio qui, rapidamente.  E' uno tosto, un medico molto rigoroso e preparato. Sono tanti, tra quelli che lui ha curato, ad avermi chiesto notizie in queste ore. Capaci di riconoscerlo nonostante tuta e scafandro, pronti ad aiutare. Concretamente, con il loro sangue". E Strada ha anche rivolto un messaggio al suo collaboratore:  Ricordandogli "di non pensare neppure un momento di essere in vacanza. Gli spedirò il lavoro, i dati via computer, in reparto a Roma perchè metta in ordine le statistiche".

 VIDEO L'arrivo in Italia 


A parlare anche la sorella del medico catanese che si chiede ancora come mai il fratello sia partito. "Ha una grande forza dentro, non so perché è andato laggiù. So che si è preparato tanto per aiutare quelle popolazioni così in difficoltà. E' sempre stato il suo stile. In questi 3 mesi ha salvato molte vite umane. Ora spero solo che guarisca presto".

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