Papà Coniglio
Di Massimo Gramellini Vice Direttore de LA STAMPA.it
Crescete
e moltiplicatevi ma senza esagerare, è la lieta novella annunciata
ieri dal Papa Pop. I buoni cattolici, dice Francesco, non devono
comportarsi come conigli. E due millenni di storia ecclesiastica e di
lenzuola ricamate «non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a
Dio» sembrerebbero finire in naftalina. Perché il corollario logico
del Discorso Del Coniglio non può che essere il riconoscimento del
ruolo anticonigliesco della contraccezione. In attesa messianica di
un Discorso del Preservativo, dalle prossime performance del Papa Pop
si attendono delucidazioni su altri metodi più invasivi, ma meno
compromettenti sul piano dell’etica cattolica. La doccia ghiacciata
perenne, la tv accesa su una partita di Champions, l’armadio
appoggiato alla porta della camera da letto per impedire al partner
di entrare.
Il
Discorso del Coniglio segue di pochi giorni il Discorso del Pugno (a
chi insulta la mamma) e ha preceduto di pochi minuti il Discorso del
Calcio Dove Non Batte Il Sole, che secondo questo Papa Don Camillo
andrebbe rifilato ai corrotti. Anch’io, come tutti, vado
letteralmente pazzo per il linguaggio disinibito del Pontefice che
viene «quasi dalla fine del mondo» e in effetti dice cose quasi
dell’altro mondo. E non sarà certo un umile peccatore, e
scribacchino per giunta, a fare la predica a un Papa. Da laico
affettuoso mi permetto soltanto di chiedergli se non pensa che alla
lunga questo suo parlare semplice e pieno di buon senso, mai seguito
però da fatti concreti, non rischi di togliergli autorevolezza e
credibilità. Facendolo assomigliare, più che a un vecchio prete
argentino, a un giovane premier toscano.
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